11 Mag 2019

2019 GLAUCO CANTARELLA

Motivazioni del XXX premio Livio Giuseppe Borghese 2019, conferito al professor Glauco Cantarella

La Giuria del XXX Premio Livio Giuseppe Borghese, dedicato ad un autore italiano e composta da Arnold Esch, Christoph Luitpold Frommel, Laura Gigli, Chrystina Häuber, Angela Negro, Lucia Pirzio Biroli, Maria Teresa Russo Bonadonna, Romolo Augusto Staccioli, presieduta da Donato Tamblé ha deliberato all’unanimità di assegnare il premio al professor Glauco Cantarella per il suo volume dedicato a Gregorio VII, pubblicato nel 2018 dalla editrice Salerno di Roma.

Il libro, di 352 pagine, prende in esame e interpreta la vita di Ildebrando – uomo di fiducia di vari papi prima di diventare egli stesso pontefice, forse il più noto e discusso del medio evo – vista sullo sfondo del difficile periodo di transizione in cui visse e operò: l’XI secolo, nel quale il consolidamento dei poteri del papato e dell’impero portò entrambe le istituzioni a confliggere nella lotta per le investiture. L’età gregoriana, quindi, intesa come coincidente con il pontificato nel quale Gregorio VII portò avanti un programma finalizzato all’attuazione di un riformismo radicato nella tradizione di atti e principi dimenticati, ma assumenti ora forza di legge. Non una rivoluzione dunque, ma una restaurazione, in virtù della quale, per usare le parole stesse del professor Cantarella, “si consolidò progressivamente la verticalizzazione del processo decisionale della Chiesa”, dalla quale i papi non tornarono mai indietro, determinandone la configurazione così come noi la conosciamo. In sostanza prese avvio in quel periodo, ad opera di un pontefice, di fatto sconfitto dagli eventi (morì infatti in esilio), il lungo cammino verso la modernità per la Chiesa di Roma.