02 Mag 2017

2016 ANNE DAGUET GAGEY

La Giuria del LII (cinquantaduesimo) Premio Daria Borghese, dedicato a un autore straniero e composta da Arnold Esch, Christoph Frommel, Laura Gigli, Bruno Luiselli, Jean-Claude Maire- Vigueur, Antonio Martini, Angela Negro, Maria Teresa Russo Bonadonna, Romolo Augusto Staccioli, presieduta da  Tommaso Di Carpegna Falconieri,  ha deliberato all’unanimità di assegnare il premio alla Professoressa Anne Daguet-Gagey per il suo volume  Splendor aedilitatum: l’édilité à Rome (Ier s. avant J.-C.-IIIe s. après J.-C.). 

Il libro, di 806 pagine, pubblicato nella collezione degli studi dell’École française di Roma, studia organicamente la magistratura romana degli edili ed è articolato in 6 capitoli, con un testo di introduzione e uno di conclusione.

Questo organismo giuridico, comparso agli inizi del V sec. a.C. ampliò progressivamente i suoi poteri nel periodo repubblicano, annoverando sei titolari e assumendo un ruolo fondamentale nella vita quotidiana della città. Cicerone, che ricoprì la carica di edile nel 69 a.C., riconosceva alla magistratura la giurisdizione su tre campi di azione: la cura ludorum, che implicava l’organizzazione di feste e giochi con risvolti di natura religiosa; la cura Urbis,  incaricata della pubblica sicurezza, riguardante la sorveglianza delle strade, delle piazze e degli altri edifici pubblici; la cura annonae, vale a dire il vettovagliamento e  commercio pubblico comprensivi del controllo dell’esattezza dei pesi, delle misure e delle vendite.

Da questi compiti dipendeva il benessere quotidiano degli abitanti di Roma e in primo luogo  quelli della plebe urbana.

La Studiosa traccia l’evoluzione di questa magistratura fino alla fine della Repubblica, definita in termini musicali come un crescendo, e la sua graduale perdita di importanza, decrescendo a partire da Augusto che ne limita i poteri, fino alla completa perdita dei suoi contenuti, pianissimo, e alla sua sparizione nella seconda metà del III sec. d. C. epoca in cui gli edili, che fino a quel momento  aveva conservato un valore simbolico, scompaiono dalle fonti letterarie ed epigrafiche.

In Appendice viene proposta  la traduzione dei frammenti e commentari conservati degli Editti degli edili curuli, fonte del diritto delle obbligazioni e dei contratti ancor oggi in vigore in molti paesi europei.